Valutazione posturale clinica

valutazione posturale clinica

La valutazione posturale clinica, attraverso un’anmenesi accurata del paziente, ad un esame obiettivo e test chinesiologici, è possibile decodificare e risalire all’origine del malessere posturale, al fine di scegliere la strategia terapeutica migliore per il paziente.

In particolare, viene analizzato l’assetto posturale della colonna vertebrale nelle tre dimensioni, il tono muscolare, l’appoggio podalico, la convergenza degli occhi, il parallelismo degli assi visivi, l’occlusione mandibolare e tutto ciò che può interferire negativamente e quindi condizionare la postura del paziente.

Sulla base della diagnosi viene impostato un programma di rieducazione posturale di gruppo, intesa con il termine più comune “ginnastica posturale” o se è necessario impostare dapprima una terapia individualizzata.

Rieducazione posturale globale

rieducazione posturale globale

La rieducazione posturale globale è un’altra tecnica da me eseguita individualmente. È un metodo riabilitativo rivoluzionario che nasce dagli studi di P.E Souchard ed ha come obiettivo finale il ripristino globale dell’equilibrio statico e dinamico del corpo, compromesso per l’intervento di spontanei meccanismi di difesa contro aggressioni esterne.
Il trattamento è qualitativo, basato su posture di allungamento progressivo attivo dei muscoli antigravitari, interamente gestite dal terapeuta con la partecipazione attiva del paziente. Inoltre è globale in quanto gli stiramenti imposti si propagano fino alle estremità degli arti e durante la postura vengono messi in tensione tutti i muscoli retratti interessati da una lesione.

La rieducazione posturale globale si basa su tre principi fondamentali:

  1. Individualità: ogni individuo è solo a se stesso e assume una varietà di adattamenti posturali che sono direttamente proporzionali al numero degli individui che rispondo in maniera soggettiva ai molteplici stimoli. Pertanto la tecnica non può essere standardizzata perché ognuno presenta adattamenti differenti in quanto soggetto attivo a livello conscio e inconscio dei propri riflessi.
  2. Causalità: il trattamento correttivo non può essere indirizzato verso il sintomo. Frequentemente un dolore rachideo viene trattato unicamente con terapia antinfiammatoria o con altre terapie dirette al dolore. In tal caso non verrà eliminata la causa della patologia dolorosa e verranno sommati ad esso svariati compensi meccanici ed atteggiamenti antalgici che possono determinare nuovi dolori lontano dall’agente causante. Lo studio attento del paziente riesce sistematicamente a risalire alla causa del dolore, eliminando tutti i comensi messi in atto nel tempo.
  3. Globalità: per ricreare l’equilibrio perduto è necessario lavorare attivamente si tutta la struttura osteomuscolare del rachide, degli arti superiori ed inferiori strettamente correlati ad esso. Ricreando il giusto equilibrio corporeo si scongiura la possibilità di successive patologie e si dà alla persona la possibilità di interagire con l’ambiente esterno nel modo più libero possibile, con giusta coscienza e consapevolezza della spazialità del proprio corpo. È pertanto evidente quale sia l’importanza di ricreare un equilibrio armonico che garantisca la biunivocità della componente psicofisica del paziente. La correzione della postura rende possibile questo meraviglioso connubio.

Armonizzazione

Armonizzazione Posturale Globale

Un’ulteriore tecnica molto utile per l’allungamento attivo della colonna vertebrale e tutto ciò ad esso correlato è la tecnica di armonizzazione delle catene muscolari attraverso il metodo Mézières, che si fonda su basi strettamente scientifiche, mira a stabilizzare la consapevolezza delle proprie funzioni locomotorie, all’armonizzazione della funzionalità cinestesica, ed in infine ad un rimodellamento della propria rappresentazione corporea.

Il “corpo”, dice Mézières, “è schiacciato dalla propria forza peso vale a dire dalla propria forza muscolare dalle ipertonie, stato di tensione e contrazione dalle perdite di elasticità”.

Tradizionalmente si pensa che il corpo debba rinforzare la propria muscolatura per resistere alla forza peso ma in realtà la tecnica Mézières ci mostra altri meccanismi. Per spiegare le sollecitazioni e le deformazioni del sistema locomotore e le sue sofferenze, mette in evidenza altri processi che necessitano di risposte terapeutiche differenti.
Partendo dall’accorciamento di tutto l’insieme muscolare, bisogna capire il maggior numero di deformazioni e di sofferenze articolari che ne risultano e che sono oggetto della chinesiterapia.

Il metodo Mézières è indicato per normalizzare tutti i problemi osteo-muscolo.articolari ed ha come campo di applicazione quello della patologia funzionale:

  • Vertebrale: lombalgie, lombosciatalgie, sciatalgie, cervicalgie, cervibrachialgie…
  • Muscolare: sindrome degli scaleni, sindrome dello stretto toracico superiore, sindrome dell’angolare.
  • Dismorfica: iperlordosi, ipercifosi, ginocchia valghe e care, piede piatto e cavo.

Viene inoltre anche indicato negli sportivi per prevenire strappi contratture e stiramenti muscolari.
Tale metodo ha lo scopo di curare la persona cercando di ripristinare la simmetria delle parti con un lavoro di rieducazione di tipo posturale attraverso esercizi che favoriscono l’allungamento dei muscoli privi di elasticità. I numerosi muscoli, in particolare quelli posteriori del corpo e i muscoli dorsali, si comportano come un unico grande e potente muscolo in grado di deviare la corretta posizione di vertebre e capi articolari su cui hanno inserzione.

Questo comportamento venne analizzato dalla Mézières attraverso uno studio minuzioso dell’anatomia e della cinesiologia muscolare, per arrivare a sostenere che ogni muscolo del corpo è collegato all’altro e sovrapposto come tegole di un tetto andando a costituire diverse catene muscolari:

  • Catena posteriore
  • Catena antero interiore
  • Catena brachiale anteriore (catena anteriore del collo).

Queste catene si trovano sempre in una condizione di ipertonicità e costante retrazione e se non dovutamente corrette in allungamento possono causare tutta una seri di dismorfismi: scoliosi, dorso curvo, iperlordosi, ipercifosi
Sia nella tecnica di riarmonizzazione posturale globale di Souchard sia nella tecnica Mézières, speciale attenzione è data alla respirazione, non a caso il muscolo diaframma è detto muscolo dell’anima, in quanto una scorretta respirazione potrebbe avere ripercussioni su innumerevoli sfere: motoria, statica, digestiva, circolatoria, mentale ed emozionale.

Ginnastica posturale

La ginnastica posturale è una disciplina che mira a rieducare e correggere la postura del nostro corpo tramite l’allungamento, il rilassamento e la tonificazione dei muscoli in modo corretto. È un’ottima metodologia per il trattamento dei dolori vertebrali, rendendo il soggetto non più passivo esecutore di cure prescritte dal medico, ma attivo protagonista del suo trattamento. L’obiettivo della ginnastica posturale non è solo quindi di ridurre il dolore ma soprattutto rimuovere la causa che lo provoca. Siccome la maggior parte dei dolori è dovuta ad un’insufficiente conoscenza e propriocezione della colonna vertebrale, posture e movimenti scorretti, stress psicologici, forma fisica ipotonica, la ginnastica posturale si prefigge di agire su questi fattori di rischio.

Diversi sono, inoltre, i campi di applicazione della ginnastica posturale:

  • rieducazione antalgica, che aiuta a prevenire e curare dolori articolari e muscolari eliminando il rischio di fratture o infortuni.
  • Ginnastica medica, indicata per chi soffre di cervicalgie dorsalgie lombalgie lombosciatalgie…
  • Rieducazione postchirurgica e pre/post operatorio.
  • Attività fisica adattata, indicata in particolare per soggetti adulti e anziani che presentano condizioni dolorose ricorrenti e/o riduzione delle capacità funzionali da malattie pregresse, come osteoporosi decondizionamento cardiovascolare patologie neurologiche e del sistema muscolo scheletrico e osteoarticolare.

Pilates

Una ginnastica alternativa che ci aiuta ad assumere una posizione corretta e a dare armonia benessere e fluidità ai movimenti è il Pilates. Il metodo Pilates nasce in Germania circa un secolo fa da Joseph Pilates, che mise in pratica questo tipo di ginnastica con l’intento di migliorare la propria forma fisica.

A differenza di molti tipi di ginnastica, il metodo Pilates segue rigorosamente principi fondati su una precisa base filosofica e teorica. Non si tratta quindi di un semplice insieme di esercizi, ma di un vero metodo che si è sviluppato e perfezionato in più di sessant’anni di pratica e di osservazione. La versatilità della tecnica ha permesso il suo utilizzo in campo riabilitativo.

Nel metodo, la posizione e il movimento di ogni parte del corpo sono estremamente importanti e il corpo si muove come un sistema integrato. Quanto più correttamente si usa il corpo nel corso degli esercizi, tanto più correttamente verrà usato in qualsiasi altra circostanza: la postura migliora e scompaiono rigidità e tensioni, nonché i problemi della schiena derivanti da una postura scorretta.

L’obiettivo del Pilates consiste, dunque, nel portare l’individuo a muoversi in economia, grazia ed equilibrio attraverso il rispetto dei principi base che costituiscono la tecnica:

  1. Concentrazione: attenzione richiesta in quanto ogni esercizio coinvolge tutto il corpo, e non singoli distretti muscolari. Diventa pertanto fondamentale la consapevolezza della postura durante l’esecuzione dell’esercizio. Inoltre, concentrandosi sui movimenti, la mente si distacca dalle preoccupazioni e dalle ansie fino a raggiungere il rilassamento globale del corpo.
  2. Controllo: attraverso la concentrazione si deve arrivare ad avere controllo di ogni singolo gesto motorio, attivando cosi una adeguata consapevolezza che evita gli infortuni;
  3. Fluidità: nessun movimento viene eseguito in modo rigido o contratto, ne troppo rapido o lento. In ogni singolo movimento ci deve essere armonia, grazia e fluidità unite al controllo del corpo. Secondo Pilates la fluidità dei movimenti è legata anche alla forza del baricentro.
  4. Precisione: la mancanza di controllo di ogni minimo gesto porta inevitabilmente a una scorretta interpretazione ed esecuzione dell’esercizio. Dalla precisione dei movimenti ha origine il bilanciamento del tono delle varie regioni muscolari che si traduce, nella vita di tutti i giorni in grazia, economia di azione e benessere psicofisico.
  5. Respirazione: inspirazione ed espirazione fluide e complete sono parte integrate di tutti gli esercizi. Il respiro deve essere coordinato con i movimenti; per questo ogni esercizio del metodo Pilates è accompagnato da precise indicazioni per una corretta respirazione, che va rieducata per liberare al massimo il diaframma.

Inoltre, il pilates è anche consigliato in gravidanza, in quanto aumenta l’elasticità di tendini, muscoli, e articolazioni e ci permette di affrontare con più facilità il momento del travaglio. Durante il periodo della gravidanza il corpo della donna subisce una serie di mutamenti dovuti a importanti variazioni ormonali e all’aumento di alcuni ormoni come gli estrogeni e il progesterone. Il loro ruolo è  di creare le migliori condizioni ad accogliere e nutrire il feto e di rilassare la muscolatura affinché il feto possa crescere in un ambiente consono. Aumentano, inoltre, la relaxina e le endorfineil primo per aumentare in modo particolare la flessibilità dei legamenti del bacino.
Questi cambiamenti ormonali devono essere noti alla futura madre che deciderà di intraprendere attività fisica durante la gravidanza. L’esercizio fisico è fortemente consigliato in tale periodo, tuttavia è altrettanto importante scegliere quello adatto. Non sono consigliate attività che aumentino eccessivamente il battito cardiaco, ma attività che mantengano il corpo in movimento e insegnino a respirare correttamente, poiché un fisico allenato sopporterà meglio le difficoltà del parto e del post partum.

Inoltre dal punto di vista psicologico continuare, anche durante la gravidanza, a prendersi cura di se stesse, aiuta la donna ad accettare meglio il grande cambiamento fisico che avverrà nei nove mesi e dopo la nascita del bambino. Siccome aumenta la flessibilità dei legamenti per accogliere il feto, sono necessari esercizi che rinforzino i muscoli a sostegno delle articolazioni. Inoltre è utile mantenere la colonna vertebrale flessibile poiché cambia molto la postura durante la gestazione, a causa dell’aumento di peso e dello spostamento del baricentro.

L’aumento del seno crea molte tensioni al collo e alle spalle, dunque il Pilates deve aiutare anche a togliere tensioni in questa delicata zona.
La costanza nel praticare attività fisica migliora anche la circolazione linfatica, quindi previene la ritenzione idrica, causa di pesantezza e gambe gonfie.

Il Pilates risulta inoltre molto efficace, sia durante la gestazione, sia nel post partum, per il pavimento pelvico. In breve ciò che conta allenare durante la gravidanza è la flessibilità della colonna, il mantenimento  della parte cervicale e dorsale prive di tensioni, una leggera tonificazione muscolare in particolare del pavimento pelvico e della muscolatura delle braccia poiché sostenere tra le braccia il bambino richiede una certa forza, sebbene sia molto piccolo.

La tecnica Pilates riesce a soddisfare tutte queste esigenze. Inoltre ha tra i propri obiettivi il mantenimento del corretto allineamento posturale. Siccome il baricentro si sposterà durante i nove mesi della gestazione, questa tecnica può aiutare molto ad evitare dolori alla schiena.
Tramite la respirazione e la concentrazione che sono alla base della disciplina, si può raggiungere un altro obiettivo da non sottovalutare nel migliorare la consapevolezza del proprio corpo. Questa sarà molto utile al momento del parto, nell’accettare le modifiche che il corpo femminile subirà nella gravidanza, infine nella fase post partum per ritrovare la forma fisica precedente.